
INGRESSO
€ 10 intero
€ 8 ridotto (studenti / soci ExWide)
Cristiano Arcelli – Sax
Stefano Senni – Contrabbasso
Bernardo Guerra – Batteria
Il trio di Cristiano Arcelli, il cui sax, dal suono netto e puro poggia sul potente drive di Senni e l’imperturbabile pulsazione di Guerra, suona una musica fresca e rinnovata. Le sue espressioni musicali nascono, sotto il comune denominatore di un’ironia in grado di filtrare tanto gli impulsi funk quanto la coolness e l’intimismo di brani di grande sensualità, “dalla necessità di creare un alter ego alla “forma primordiale”. Nel jazz, premette Arcelli, il materiale musicale viene continuamente trasformato, il linguaggio si arricchisce ed evolve in forme complesse per poi tornare ad una radice comune”. E così, come il mare magmatico che avvolge il pianeta uscito dalla fantasia di Stanislaw Lem, Solaris, la musica del trio conserva anch’essa l’impronta, la memoria di un passato musicale che assimila, facendola rivivere dentro di sé, per poi riportarla in superficie, sotto forma di complesse e multiformi “emersioni”: altrettanti mutevoli elementi di un’identità in continuo divenire.
Tracce di questa memoria emergono sin dalla formazione del trio che, composta da sax alto, contrabbasso e batteria rimanda agli autorevoli precedenti di Ornette Coleman e Lee Konitz, osserva Giuseppe Vigna nelle liner notes. Tale formazione, che mette al centro della musica il sax alto, lascia peraltro grande spazio all’interplay. Come in un “racconto appassionante che cattura per il flusso continuo, per l’alternarsi di situazioni che scorrono libere e consequenziali dalla traccia iniziale al finale di Far From Solaris”, commenta ancora Vigna, i tre strumentisti partono alla ricerca di spunti e ispirazioni dalla tradizione per produrre, attraverso un linguaggio acustico e libero, quelli che Arcelli definisce nuovi “fiori artificiali”, che cresceranno “lungo i sentieri appena tracciati di una musica che nel suo frenetico divenire ha sempre bruciato le tappe”. Tributi alla musica delle radici, per definizione gli standard jazz, sono ancora le rielaborazioni di song come I’ll remember April e Alone Together che appaiono, mascherate, rispettivamente in Solaris e in Artificial Flower: due occasioni di ripensamento, in particolare, di ciò che si è fatto, “per capire chi si è, prima di poter dire qualcosa di nuovo, o comunque di mio, conclude Arcelli, e pensare ad un possibile futuro del jazz”
Info e dettagli
- giovedì 21 Aprile Inizio
- concerto: ore 21:30 Pagina fb
- : https://www.facebook.com/events/574946242678590