
Theon Cross | Opening Nduduzo Makhathini // Pisa Jazz 2023
Eventi del 2023 / Rhythm & Meaning / Giardino Scotto 2023Giardino Scotto
- Posto Numerato | da €13,50 a €22 €
Biglietto 𝗥𝗶𝗱𝗼𝘁𝘁𝗼 destinato a:
- Studenti (università, conservatorio, istituti musicali pareggiati)
- Soci Ex-Wide con tesseramento Entes in corso di validità
- Under 25
Il costo del biglietto è comprensivo di diritti di prevendita e commissioni di acquisto online.
Theon Cross – Bassotuba
Chelsea Carmichael – sax
Nikolas Ziarkas – chitarra
Patrick Boyle – batteria
Il New York Times parla di lui come “un talento prodigioso”, il The Guardian esalta la sua “esuberante inventiva”, Pitchfork lo incorona addirittura come “figura chiave della vitale scena jazz londinese”: Theon Cross, classe 1993, è stato capace di costruirsi negli ultimi anni, anche grazie alla militanza con Shabaka Hutchings e i suoi Sons Of Kemet, fama e credibilità grazie al suo originale apporto artistico e alla sua versatilità musicale. Complice anche il suo strumento, il bassotuba, inconsueto nello scenario jazzistico contemporaneo; Cross, infatti, grazie al suo approccio allo strumento, riesce a espanderne le possibilità sonore e reinventarne completamente il ruolo, rendendolo elemento cruciale della scena jazz contemporanea. Nell’affollato panorama afrobeat britannico, il ventottenne Theon Cross si è costruito negli ultimi anni una credibilità come musicista versatile e originale nel suo apporto. Questo soprattutto grazie al suo strumento d’elezione, il bassotuba, inconsueto in ambito jazz almeno dai tempi del bebop, e al suo approccio meticcio che gli consente di miscelare all’ordinario lessico fiatistico influenze urbane, caraibiche, elettroniche.
Sebbene la sua notorietà sia dovuta soprattutto alla militanza alla corte di Shabaka Hutchings e dei suoi Sons Of Kemet, Cross si è fatto notare anche con Ezra Collective, Nubya Garcia, SEED Ensemble, Makaya McCraven, Moses Boyd, Ill Considered – artisti di primo piano nel ricco continuum che dal nu jazz si muove verso territori più ideologicamente connotati in senso black.
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Nduduzo Makhathini è l’astro nascente del pianismo sudafricano. Sulle orme di Abdullah Ibrahim, la sua musica è influenzata dalla cultura Zulu e dalle pratiche rituali, nonché da importanti pianisti jazz americani come McCoy Tyner e Don Pullen, ma soprattutto dalla musica di John Coltrane. Makhathini ha dichiarato di voler riflettere nella sua musica il modo in cui il suo popolo danzava, cantava e parlava. La sua visione originale del jazz lo ha portato ad esibirsi anche in collaborazione con altri artisti di diverse culture, come il brasiliano Hamilton de Holanda.
Info e dettagli
- lunedì 10 Luglio Inizio
- concerto: ore 20:45